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La campagna di scavo condotta da Archeodomani in località Domo (Bibbiena, Ar) nel periodo compreso tra il 25 Luglio ed il 20 Agosto 2016, è stata contemporaneamente impostata sulla parziale riapertura di aree già indagate nelle campagne precedenti e sull’indagine di nuovi settori. Si è proceduto, infatti, a delimitare due aree di intervento, per ultimare le indagini nell’ambiente 13 e per indagare un’area nuova (situata a Sud del Plesso Nord e ad Ovest delle Grandi Terme). Le fasi iniziali di apertura e quella di reinterro finale sono state realizzate con l’ausilio del mezzo meccanico.

Ambiente 13

Scopi del saggio erano: il completamento dell’indagine dell’ambiente, la perimetrazione definitiva degli interventi degli anni ’80, l’analisi dei terreni all’interno dei quali erano stati edificati i muri dell’ambiente, una prima indagine dell’area a Nord dell’ambiente.

Le precedenti indagini avevano rivelato la presenza di ampi scassi attuati nel corso degli scavi realizzati negli anni ’80 e avevano permesso di porre in luce all’interno dell’ambiente sia singoli affioramenti di strati sterili naturali, sia punti con colonne stratigrafiche di profondità sensibilmente maggiore. La definitiva conferma della presenza di due ingressi verso Nord ha, infine, spinto ad una prima indagine dell’area immediatamente a Nord dell’ambiente stesso.

Le indagini della campagna 2016 hanno permesso di perimetrare la larga trincea centrale frutto degli interventi degli anni ’80, e di indagare le restanti stratigrafie connesse all’ambiente, individuandone i piani pavimentali e gli strati precedenti l’edificazione dello stesso, all’interno dei quali sono messi in opera i muri perimetrali.

A riguardo, si è potuta constatare l’esistenza di potenti strati archeologici precedenti l’edificazione dell’ambiente sulla cui natura permangono ancora dubbi: se si tratti di grandi colmate di pareggiamento preliminari all’edificazione dei muri o di elementi pertinenti ad una vera e propria fase autonoma precedente l’ambiente. La presenza di alcuni tagli all’interno di tali strati farebbe propendere per la seconda ipotesi.

Scavo Archeologico Domo Archeodomani Bibbiena Arezzo 2016

Per quanto concerne l’area subito a Nord dell’ambiente, è stato individuato un piano pavimentale in frammenti di laterizi, che si sviluppa oltre i limiti di saggio verso Ovest, Nord ed Est.

Scavo Archeologico Domo Archeodomani Bibbiena Arezzo 2016/2

Area ad Ovest delle Grandi Terme

L’area in esame era già stata sfiorata in precedenti campagne. Nelle attività comprese tra il 2011 ed il 2014, infatti, durante le indagini relative ai settori delle Grandi Terme e del Plesso Nord, erano state poste in luce, sui limiti dei saggi, creste e testate di muri, tracce di stratigrafia orizzontale, cavità e le trincee degli anni ’80 poste lungo i muri esterni degli ambienti termali.

In base a tali dati si è quindi deciso di localizzare un saggio nell’area tra i due plessi per indagare più organicamente tali presenze. I primi risultati di questa campagna hanno permesso la scoperta di una serie di ambienti apparentemente caratterizzati da un’insospettata complessità di articolazioni e fasi di vita. Molto interessanti, poi, le tracce finali, probabilmente di attività agricole, collegabili alla immediata fase postclassica.

Si registra la presenza di due ambienti forse di uguale conformazione ed estensione che si susseguono da Nord a Sud, posti immediatamente ad Ovest delle Terme ed in appoggio ad esse.

fig. 3

fig. 4

L’appoggio dei muri (e quindi la posteriorità degli ambienti) si verifica non con le terme vere e proprie ma con i muri relativi alla prima fase di quel plesso. I raddoppi dei muri che segnalano invece la rifunzionalizzazione dell’area come complesso termale risultano coprire i setti murari dei nuovi ambienti messi in luce nel 2016.

L’ambiente Nord sembrerebbe avere un ingresso sul lato Ovest; l’ambiente Sud, più dubitativamente, sembrerebbe avere un varco sul lato Nord (che si aprirebbe quindi nel primo ambiente). Allo stato attuale, lungo il limite Ovest dei due ambienti si nota la proiezione di un ulteriore muro (posto in appoggio ai primi), ed all’interno alcune singole strutture murarie individuate potrebbero corrispondere a basamenti.

Il muro Nord (dell’ambiente Nord) e quello Sud del plesso vicino sembrano formare una sorta di piccolo corridoio.

Scavo Archeologico Domo Archeodomani Bibbiena Arezzo 2016/5

Se questa appare la situazione iniziale, l’area sembrerebbe aver ricevuto sostanziali modifiche in un secondo momento. Il muro Nord dell’ambiente Nord sembrerebbe rasato e solo parzialmente ripristinato con un filare di grossi ciottoloni che probabilmente non si sviluppavano in altezza: il risultato sembrerebbe consistere in una sorta di bordura affiorante dai piani pavimentali a delimitare parte di uno spazio all’aperto.

Scavo Archeologico Domo Archeodomani Bibbiena Arezzo 2016/6

Analoga complessità è riscontrabile in quanto fin ora indagato dei piani pavimentali. Composti da battuti in terra, da frammenti di laterizi o da schegge litiche e ciottoli, se ne riconoscono almeno due all’interno dell’ambiente Nord (inframmezzati da singoli interventi di scasso e ripristino più circoscritti), mentre all’interno del piccolo corridoio si registrano sequenze più complesse, con piani iniziali quasi completamente asportati a formare una sorta di scivolo inclinato verso Est e successivamente di nuovo ripristinato in piano.

Presso il lato Est del corridoio – nel punto di maggiore profondità raggiunto dallo scavo – è risultata chiara la presenza di stratigrafie archeologiche più antiche di buona parte dei muri pertinenti alle varie fasi edilizie attestate in quel punto.

Negli strati di obliterazione di quest’area sono state infine identificate chiare tracce di interventi postclassici, consistenti in una sorta di trincea poco profonda ed in circa 170 piccole buche forse pertinenti a lavorazioni agricole, tutte caratterizzate dal tipico riempimento di terreno giallastro che ha fin qui segnalato univocamente e senza eccezioni gli interventi di tale periodo.

Tra i materiali rinvenuti si segnalano:

  • Elementi metallici (un anello digitale integro ma frammentario; elementi frammentari di una catena in ferro; un elemento in bronzo forse riferibile a finimenti; una borchia e due anelli bronzei), un frammento di tegola con bollo CIAIMIPI, frammenti di sigillata italica con bollo (2 riferibili alla bottega di ANNIVS), una punta di freccia in selce.

Scavo Archeologico Domo Archeodomani Bibbiena Arezzo 2016/7

Scavo Archeologico Domo Archeodomani Bibbiena Arezzo 2016/8