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Sabato 22 Agosto 2015 si è conclusa la Campagna di Ricerca Archeologica Estiva realizzata da Archeodomani in località Castellare (Bibbiena, Ar) sul sito del “Domo”. Anche questo anno i lavori  si sono svolti con la preziosa collaborazione del Comune di Bibbiena e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (funzionario incaricato dott.ssa Ursula Wierer). Gli studenti ed gli  appassionati, provenienti da tutta Italia, nel corso delle quattro settimane che hanno composto la Campagna di Ricerca Archeologica hanno partecipato a tutte le fasi delle attività (scavo, rilievo, documentazione) con la direzione scientifica del dott. Alfredo Guarino e le indicazioni della nostra equipe di archeologi.

LO SCAVO. La campagna di scavo è stata focalizzata sull’approfondimento delle aree individuate nell’anno precedente. In particolare sono stati riaperti l’ambiente 13, il cosiddetto “corridoio” e l’ambiente 12. Le indagini hanno permesso di riconoscere ulteriori elementi della villa, di focalizzare momenti di ripensamento e di riarticolazione dei vani e, probabilmente, di individuare livelli forse precedenti all’impianto di alcuni ambienti della villa.

AMBIENTE 13. La stratigrafia dell’ambiente 13, fortemente intaccata nell’area centrale da piccoli saggi e da una trincea realizzata durante gli scavi effettuati negli anni ’80, ha restituito un complesso di buche colmate in antico da materiali provenienti dalla demolizione di una fornace, tale colmata è probabilmente propedeutica all’impianto dei muri e della pavimentazione dell’ambiente, che defunzionalizzano anche una canaletta in coppi di terracotta. Il vano viene poi successivamente ristrutturato mediante l’edificazione di un curioso setto murario obliquo (primo caso tra i muri della villa), e, forse, con la chiusura di un preesistente varco verso Nord.

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Tra i rinvenimenti da questo ambiente, un anello in bronzo ed un peso da telaio.

Anello in bronzo

Anello in bronzo

Peso da telaio

Peso da telaio

DSC_00183073CORRIDOIO. Nel cosiddetto “corridoio”, è stata asportata un’ulteriore porzione dello strato di abbandono, mettendo in luce la pavimentazione sottostante in frammenti di laterizi. Si conferma l’assenza di muri di chiusura verso Sud, e quindi la più che probabile funzione di passaggio tra due aree aperte. Presso il muro Ovest, un apprestamento di elementi litici più leggero e leggermente sporgente dal filo del muro, e provvisto di una cavità centrale, ha fatto pensare all’alloggiamento di un cardine.

Tra i rinvenimenti di quest’area, un fr. di sigillata italica con un’immagine femminile.

Frammento di sigillata italica con immagine femminile

Frammento di sigillata italica con immagine femminile

AMBIENTE 12. Nell’ambiente 12 sono state asportate le unità stratigrafiche relative ai pavimenti in frammenti di tegole ed agli strati di preparazione sottostanti. Anche in questi caso è stata riscontrata la presenza di numerosi elementi provenienti dalla demolizione di fornaci. Le stratigrafie messe in luce al di sotto hanno fatto pensare ad un più antico pavimento, ma almeno in un punto è stata posta in luce la fondazione di uno dei muri dell’ambiente. Sebbene il dato sia valido per quel solo singolo muro (e per di più un piccolo muro che separa i due accessi all’ambiente e quindi potenzialmente anch’esso una ristrutturazione), almeno in un punto vi è la possibilità che queste nuove stratigrafie siano precedenti all’impianto di questo plesso della villa.

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Da quest’area proviene un fr. di lucerna con bollo AGILIS.

Frammento di lucerna con bollo "Agilis"

Frammento di lucerna con bollo “Agilis”

INFORMAZIONI: dott. Lorenzo Dell’Aquila (coordinatore del progetto) – cell.+393397786192, email: archeodomani@gmail.com.